giovedì 7 maggio 2009

storia della mia città!!!!

Tutte le fonti classiche in possesso oggi concordano nel dire che Benevento è una città di antichissima fondazione. Una tradizione molto celebrata si rifà a Solino e Stefano di Bisanzio che la ritennero fondata da Diomede, eroe della guerra di Troia. Procopio di Cesarea (VI sec.) colorì la vicenda, narrando di come l'eroe greco donò , invece che un Palladio, le enormi zanne del cinghiale calidonio ucciso da suo zio Meleagro. La leggenda acquistò una parvenza storica quando nel sec. XIII si rinvenne in uno scavo un bassorilievo di marmo, creduto di età romana o precedente, nel quale era raffigurato un cinghiale da offrirsi in sacrificio, ancora oggi visibile incastonato nella facciata del campanile del DUomo della città. Successivamente, fu rinvenuto un altro bassorilievo ancora conservato presso il museo provinciale, in cui si raffigura una scena di caccia al cinghiale, in cui si è voluto riconoscere appunto Meleagro che uccide il cinghiale Calcedonio. Sicché dalla prima metà del XV sec. il comune pontificio di Benevento assunse il CInghiale come stemma. Potrebbe però esserci stata confusione tra un Diomede che partecipò alla caccia, figlio di Ares, e un Diomede omerico che dopo la guerra di Troia approdò sulle coste italiche. Inoltre, la vicenda della donazione delle zanne del cinghiale dello scrittore Procopio, si riferisce ad una Malevento apula, in puglia, e non sannitica, posta sulle coste di rimpetto alla Dalmazia, anticamente chiamata Maleventum a causa dei fortissimi venti che talora vi spiravano, tanto da rendere impossibile agli abitanti camminare per le vie (Cfr. Procopio di Cesarea, La Guerra Gotica ).

Festo, invece, la credette fondata da Ausone, figlio di Odisseo e di Circe: una tradizione che suggerisce che Benevento fu in origine una città degli Ausoni. Un'altra leggenda, d'altra parte, la vuole città sannitica: secondo tale leggenda un pastore, chiamato Sagno Sabino, avrebbe fondato la città sui colli della Guardia, dandole il proprio nome. Successivamente essa prese quello di Beneventum, dio del buon-evento da lui venerato, il cui culto sarebbe arrivato poi anche a Roma, dove gli sarebbe stato eretto un tempio. Le parole Samnium hodie Beneventum, che compaiono nei diplomi dei duchi longobardi, possono essere interpretate come a sostegno della leggenda. Del dio Beneventum esisteva un'iscrizione, mezza infranta, intagliata su di un arco dell'antico ponte di Calore.

Infine Eutropio, nel suo Breviarium historiae Romanae, dice che la città fu fondata da Appio Claudio.

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